domenica 22 aprile 2012

Si sta avvicinando la fine dell'Anno Scolastico, ed è periodo di valutazioni.
Sono dell'idea che così come noi giudichiamo gli studenti, gli studenti debbano avere il diritto di giudicare noi insegnanti; per quel che mi riguarda verso la fine di maggio farò (come faccio ogni anno, da quando insegno) compilare ad ogni mio studente un questionario (anonimo) di valutazione sul mio operato. Mi piacerebbe conoscere il parere dei miei colleghi (presenti e passati) e dei miei studenti...

8 commenti:

  1. L'arte racconta un'epoca, caraterizza una civiltà e l'evoluzione di un popolo.
    Non valorizzarla, soprattutto, in un paese come l'Italia ricca di storia e arte, significa reprime la genialità degli artisti, non riconoscerne la bellezza e la funzione che ha svolto nella formazione dell'Italia.

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  2. ... e credo che chiunque ami il bello e il valore delle cose (valore sociale, valore culturale, valore umano) abbia il dovere di ribellarsi all'ottusità di chi non vuole riconoscere l'importanza, prima ancora che la bellezza, di tutto ciò che di straordinario ci circonda. E' vero quello che dici: non valorizzare, in un Paese come il nostro, l'Arte significa reprimere delle grandi potenzialità. Ciò che vediamo (ma soprattutto ciò che non vediamo) è il segno di una ottusità che sta creando danni incalcolabili alla nostra società, alla nostra cultura e anche alla nostra economia. Ripartire dall'Arte credo sia una grande opportunità per il nostro Paese. E' la nostra ricchezza principale: valorizziamola!

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  3. concordo perfettamente, siamo con lei.

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  4. I giovani italiani ormai sono indifferenti e demotivati a tutto. Vengono fatte le riforme solo a loro discapito. Credo che la scuola ormai serva a ben poco, è diventata solo una questione di materie e di voti, ma non è questo che conta; infatti, c'è molta gente che ha studiato e non sa fare neanche il proprio lavoro, mentre c'è gente che non ha studiato ma è comunque colta e ben informata. La scuola, a parer mio, non ti da più una formazione personale.

    Alunno di 2° superiore.

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  5. Che bella cosa... peccato che forse lei è uno su mille a fare questa cosa...in genere i professori si ritengono troppo perfetti per farlo!

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  6. Tra noi insegnanti, va detto, un po' di presunzione c'è. In molti casi ciò deriva da una tradizione che risale ad altri tempi (anche se non così lontani). Nel passato l'insegnante era una persona riverita e rispettata, che incuteva soggezione agli alunni e pure ai genitori. Era sostanzialmente un professionista "intoccabile" e tutto ciò che diceva era ritenuto legge, o quasi. Un po' come ancora oggi accade per certe categorie professionali, come i medici o gli avvocati. Oggi non è più così. E aggiungo: fortunatamente, anche se in certi casi (ma questo è tutto un altro discorso) si nota una certa tendenza, da parte di alcuni genitori soprattutto, ad un comportamento e un atteggiamento che vanno in direzione opposta.
    Vedi, Mark, il nostro è un lavoro che, se fatto bene, è davvero complicato. Complicato perché la nostra attività non consiste solo nel trasmettere concetti e nozioni a voi ragazzi ma anche (e direi soprattutto) di accompagnarvi nella crescita, di contribuire a costruire la vostra personalità, di aiutarvi a crescere, a credere in voi stessi, ad aver fiducia nelle vostre possibilità, a darvi gli strumenti per poter affrontare in maniera consapevole il vostro futuro. Per fare tutto questo occorre una preparazione che non si impara solamente sui banchi di scuola o di università; occorre una pratica sul campo, in mezzo ai problemi, alle difficoltà; occorre sudare e faticare e avere sempre la voglia di imparare.
    Ecco perché ritengo importante che voi studenti ci possiate (anzi, ci dobbiate) giudicare. Perché è solo avendo piena consapevolezza di come il nostro ruolo viene analizzato da voi ragazzi che si può migliorare, correggendo gli errori che vengono evidenziati e proseguendo, al contempo, in tutto ciò che viene visto come positivo.
    Voi avete il diritto di avere sempre insegnanti preparati, attenti, aggiornati, propositivi, curiosi e motivati. E noi lo possiamo diventare, o continuare a essere, solo col vostro contributo.

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  7. Ha completamente ragione, secondo noi ad esempio per quanto riguarda l'Italia, un paese ricco di arte e monumenti, sta perdendo il suo valore a causa della popolazione e del governo che non sanno gestire e valorizzare questi tesori.
    Inoltre, se ognuno di noi cittadini apportasse la propria idea e facesse un piccolo gesto, come lei, l'arte verrebbe riconosciuta e portata alle generazioni future in condizioni migliori.
    Avere una ricchezza artistica, come l'Italia, è davvero un privilegio che purtroppo viene ignorato e poco valorizzato.
    Campo, Campos e De la Cruz.

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  8. La mostra di Bramantino al Castello sforzesco mi ha lasciata positivamente meravigliata: suggestioni da Leonardo, Bramante e Mantegna interpretate con uno stile unico e personale. A dimostrazione che il patrimonio artistico italiano è immenso. E i governi non lo capiscono, o se ne fregano, infatti la storia dell'arte sta sparendo dalle scuole dove è stata tagliata vergognosamente. Davanti alla meraviglia degli arazzi del "Ciclo dei Mesi" un moto di commozione e rabbia pensando ai sette anni trascorsi cercando di trasmettere la cultura del nostro patrimonio agli studenti e l'impossibilità di farlo ora come docente grazie ai gelminiani tagli che mi hanno sbattuta fuori dalle scuole dello stato.

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